L’ortodonzia si occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento delle malposizioni dei denti e delle ossa facciali. L’operatore sanitario dedicato a questa disciplina è l’ortodontista o ortognatodontista.

ORTO=dritto, GNATO=mascellari, DONZIA=denti.

Gli obiettivi del trattamento ortodontico sono:

- allineamento corretto dei denti;

- salute dei denti e del loro apparato di sostegno;

- funzione masticatoria efficiente;

- buona estetica del viso;

- stabilità nel tempo dei risultati ottenuti.

A cosa serve un trattamento ortodontico?

Gli ortodontisti, inizialmente, sono dentisti, quindi laureati in Odontoiatria (Corso di Laurea Specialistica), ma non tutti i dentisti diventano ortognatodontisti. Per diventare specialisti in Ortognatodonzia è necessario frequentare una Scuola di Specializzazione universitaria della durata di 3 anni.

È importante che il trattamento ortodontico venga eseguito da professionisti competenti poiché modifica in modo permanente la posizione dei denti, dei componenti mascellari e il profilo del viso.

La bocca è un importante strumento di comunicazione e un bel sorriso è importante per avere fiducia in sé stessi. Chi non si piace a causa di denti storti, tende a coprire la bocca quando parla, esita a sorridere e cerca di nascondere costantemente la sua immagine. Correggere una malocclusione può dare dei vantaggi sociali, professionali e migliorare l’atteggiamento di un individuo nei confronti della vita.

Perché rivolgersi ad un ortodontista?

ortodonzia nel bambino o intercettiva

Cos’è l’ortodonzia intercettiva?

L’ortodonzia nel bambino è detta intercettiva perché ha lo scopo di intercettare e correggere le eventuali problematiche che potrebbero interferire con il normale sviluppo delle ossa mascellari e della dentatura. Alcuni esempi sono la suzione del dito o del ciuccio, un palato di dimensioni ridotte, una respirazione prevalentemente orale, denti anteriori sporgenti.

Inoltre alcune alterazioni scheletriche (come la sproporzione fra le ossa mascellari) possono essere corrette o attenuate con successo solo se intercettate precocemente.

Quando scegliere l’apparecchio fisso o mobile nell’ortodonzia dei bambini?

Si possono adottare dispositivi fissi o rimovibili, a giudizio dell’ortodontista che tiene conto della problematica da correggere e della collaborazione del piccolo paziente, ovviamente dopo aver effettuato uno studio del caso individuale. La durata della terapia dipende da moltissimi fattori, non ultimo la collaborazione del bambino. Generalmente, durante il trattamento sono previste visite di controllo a cadenza mensile.

Agire precocemente sui fattori che alterano la crescita cranio-facciale permette di ridurre le probabilità di interventi in età adolescenziale, o comunque di effettuare in un secondo momento (al termine della permuta dentaria) terapie più semplici e dai risultati migliori.

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ortodonzia negli adolescenti

Durante l’adolescenza si completa la dentatura permanente e la maggior parte della crescita delle ossa mascellari. Per questo motivo i tipi di trattamento riservati al paziente adolescente possono essere l’ortopedia dento-facciale e l’allineamento delle arcate dentarie; l’ortodontista mediante lo studio del caso effettua la diagnosi per impostare correttamente il piano di terapia.

Se sono presenti malocclusioni che hanno una componente scheletrica si può sfruttare il picco di crescita puberale per correggerle. In questo caso si parla di ortopedia dento-facciale, realizzata con apparecchiature rimovibili o miste (una componente fissa intraorale e una componente rimovibile extraorale).

Se il paziente presenta solo una malposizione dentaria, con una base scheletrica armonica e proporzionata, si procede con il trattamento ortodontico di allineamento dentale.

Generalmente vengono utilizzate apparecchiature fisse multibrackets, i classici bottoncini (bracket) incollati sui denti e vincolati da archi metallici che progressivamente li spostano verso la posizione desiderata. Alla fine della terapia fissa viene effettuata la terapia di contenzione.

Quanto dura la terapia ortodontica dell’adolescente?

Di solito i trattamenti durano tra i 18 e i 24 mesi, con visite di controllo mensili, ma talvolta la durata può essere inferiore se è stata eseguita una terapia ortodontica intercettiva durante l’infanzia.

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ortodonzia negli adulti

Le possibilità di trattamento ortodontico si sono estese anche ai pazienti adulti, in previsione di riabilitazioni protesiche/implantari o semplicemente per migliorare il proprio sorriso. Infatti finché sono presenti elementi dentari naturali si può beneficiare del trattamento ortodontico ad ogni età, purché ci siano adeguate condizioni di salute dentale, gengivale e ossea.

Per malocclusioni lievi in pazienti adulti con richieste estetiche elevate, possono essere utilizzati gli allineatori trasparenti. Altrimenti vengono utilizzate apparecchiature fisse multibrackets, i classici bottoncini (bracket) incollati sui denti e vincolati da archi metallici che progressivamente li spostano verso la posizione desiderata. Alla fine della terapia ortodontica solitamente viene effettuata la terapia di contenzione. I bracket generalmente sono metallici ma possono essere utilizzati bracket estetici in ceramica che si armonizzano con il colore naturale dei denti.

Se nel paziente adulto sono presenti gravi discrepanze scheletriche associate a alterazioni funzionali il solo trattamento ortodontico non è sufficiente per una risoluzione ottimale della malocclusione.

In questi casi si può ricorrere ad un trattamento combinato di ortodonzia fissa e chirurgia maxillofacciale, per allineare i denti e ristabilire le giuste proporzioni fra le ossa mascellari.

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È consigliato effettuare la prima visita ortodontica dai 5/6 anni in poi, con lo scopo di “intercettare” eventuali disarmonie dentali e/o scheletriche che potrebbero essere corrette in tenera età ma difficilmente correggibili più tardi.

Durante la prima visita ortodontica pediatrica l’ortodontista rileva eventuali problemi di crescita craniofacciale o di abitudine viziate nel bambino; con la prima visita ortodontica nell’adulto valuta la presenza di malposizioni dentarie che potrebbero beneficiare di una terapia ortodontica.

È un momento importante per capire le motivazioni che hanno spinto il paziente e i suoi familiari a sottoporsi alla visita e le aspettative che ripongono verso il trattamento ortodontico.

Se il paziente è in possesso di documentazione precedente, come radiografie o modelli in gesso delle arcate dentarie, è auspicabile che li porti con sé in occasione della prima visita ortodontica, così come eventuali referti o documenti relativi a patologie odontoiatriche e mediche.

Al termine della prima visita ortodontica, l’ortodontista può consigliare di effettuare lo studio del caso o di programmare visite di controllo periodiche; se non viene rilevata nessuna anomalia l’ortodontista può decidere di rivedere il bambino negli anni successivi per monitorare il corretto sviluppo della dentatura e delle strutture scheletriche del complesso cranio-facciale. Può essere richiesta ugualmente una radiografia delle arcate dentarie (ortopantomografia) per verificare presenza e posizionamento degli elementi permanenti non ancora erotti.

Come per tutta la medicina preventiva anche in ortodonzia è più importante prevenire piuttosto che curare.

È consigliabile portare il bambino ad un controllo ortodontico in caso di:

- precoce o tardiva perdita dei denti;

- affollamento dentale;

- difficoltà nel parlare;

- disarmonia facciale;

- denti sporgenti;

- succhiamento del dito o del ciuccio;

- mascellari che deviano nella chiusura.

Non esiste invece un’età “massima” per sottoporsi alla visita ortodontica, in quanto ad ogni età si può beneficiare dei miglioramenti estetici e funzionali che si realizzano con la terapia ortodontica.

Quando fare la prima visita ortodontica?

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Studio del caso:

dalla diagnosi odontoiatrica al percorso terapeutico

Lo studio del caso ortodontico permette di formulare una diagnosi e il piano di trattamento necessari per ogni singolo paziente.

Si realizza mediante acquisizione di fotografie (dentali e facciali), di radiografie dei denti e del cranio (teleradiografia) e di impronte dentarie. Il paziente viene inoltre valutato e sottoposto ad esame obiettivo approfondito, nonché all’anamnesi sia medica che odontoiatrica.

Sulla base dell’analisi della documentazione raccolta l’ortodontista può elaborare un piano di trattamento individuale che viene discusso in un secondo momento con il paziente in maniera esaustiva, evidenziando eventuali alternative terapeutiche e la loro durata e spiegando le possibili implicazioni di un rifiuto della terapia proposto.

Se il paziente (o i genitori in caso di minore) accettano il piano trattamento proposto la segreteria programma tutti gli appuntamenti necessari per intraprendere il percorso terapeutico.

Alla fine di alcuni tipi di trattamento ortodontico inizia un periodo delicato, che si chiama periodo di contenzione o mantenimento. È una fase dedicata al consolidamento dei risultati raggiunti ed alla loro stabilizzazione.

Quando viene modificata la posizione degli elementi dentari, indipendentemente dalla durata della cura, i denti tenderanno a tornare verso la loro posizione originale. È una tendenza naturale dei denti ed in parte è anche dovuta all’eventuale crescita residua delle basi ossee.

La contenzione può essere effettuata con apparecchiature rimovibili, ad uso notturno, o con piccoli dispositivi fissi incollati sulla superficie linguale dei denti.

In ogni caso è fondamentale osservare scrupolosamente le indicazioni dell’ortodontista, sottoporsi alle visite di controllo programmate e riferire tempestivamente ogni problematica.